Di Erica Borghi

Io conoscevo uno di Quelli, si chiamava Quello. Era antipatico, grasso e puzzava. L’uomo imperfetto che tutti sognamo era proprio uno di Quelli.Quelli era un piccolo paese del sud Italia, dove tutti fumavano sigarette e bevevano caffè. Alle cinque invece che bere the come gli inglesi facevano l’aperitivo. Per vivere a Quelli, dovevi sempre essere vestito in giacca e cravatta, le donne in tailleur grigio.  Tutto, a Quelli, sembrava perfetto anche se privo di colore.Quello, l’avevo visto per la prima volta su un cartellone pubblicitario, circondato da belle donne, lussuria e avarizia.  Semplicemente denaro. Lo vedevo felice, ricco, sul suo piedistallo, circondato da persone, con potere e successo. Avrei voluto essere io ad incoronare tutto quell’onore che tanto portava bene sul volto, quanto la giacca.Eppure tutto ciò che lo circondava inevitabilmente, diventava monocromatico. Ho sentito dire in giro che per arrivare dove era arrivato, aveva ucciso molte persone. Il sangue di quelle persone, da rosso che usciva, di grigio spariva. Tutto ciò che stava intorno a lui non solo perdeva di colore, ma veniva dimenticato.Ma io Quello, lo ricordo. Lo vidi una seconda volta, in una piazza, nella vecchia Bologna, solo con i suoi pensieri, sotto una pioggia insistente. Qualcosa di triste lo avvolgeva e la pioggia sembrava voler penetrare quel muro che aveva attorno e forse dentro, ma non riusciva a scalfirlo. Lui rimase lì, fermo, silenzioso, senza essere scalfito. Mi avvicinai, tremando dentro, non era mia abitudine avvicinarmi a uomini di tale successo. Per un attimo mi parve carnefice ed agnello allo stesso tempo. Ora quest’uomo sotto la pioggia non aveva nè donne nè soldi vicino a sé. Solo un enorme contorno grigio scuro che lo circondava. Era uno di Quelli. Quelli non è altro che un paese del sud, una paese che non abbandoni per ritrovarti a piangere in una piazza di una vecchia Bologna. Quelli, è l’Italia dove tutto sembra diventar grigio. Quelli è il paese di cui nessuno vuol parlare. Quelli è la droga e il sesso, la mafia e lo stupro. Quelli è l’uomo nero che teme un bambino. Quelli è l’ansia insopportabile di una madre che ama. A Quelli, tutto è grigio. Lo guardai negli occhi, era grigio. E guardai me, per la prima volta, sinceramente, per quel che ero dentro, per i colori che avevo coltivato. Ora avrei potuto dar qualcosa a quell’uomo. Solo, semplicemente almeno un po’ di colore.“Ti piace le pioggia?” gli chiesi timidamente. Mi regalò una penna rossa e sparì camminando lentamente sotto una pioggia ancora più violenta che sembrava seguirlo. Tornando a casa, pensai a lui, alla sua calma, a come tremavo nel guardare i suoi occhi di ghiaccio, a come avevo visto per la prima volta ciò che ero, sulla sofferenza di un uomo solo, di uno di Quelli. Con la penna rossa scrissi sui miei stivali: “Io con te camminerò per sempre”. E non lo vidi mai più.